analisi dei temi principali del Narciso e Boccadoro
psicanalisi e repressioneUno dei temi centrali del romanzo è la repressione nevrotica. A causa di non meglio precisata vita dissoluta da parte della madre di Boccadoro, il marito la manda via di casa e costringe suo figlio a dimenticare sua madre.
I ricordi felici dell'infanzia tra Narciso e sua madre vengono così rimossi nell'inconscio. Narciso capisce che è proprio questo il problema principale di Boccadoro, e lo esorta a ricercare, in senso psichico se non reale, sua madre.
Da quel momento in poi, il romanzo si sviluppa attorno al tema della ricerca della madre. Hesse, oltre ad una profonda ammirazione per Carl Gustav Jung, aveva una spiccata familiarità con la psicologia analitica di Jung, grazie alla sua esperienza pratica di sessione analitiche.
Nel romanzo, Narciso ha il ruolo di psicanalista, mettendo a frutto il talento di di saper leggere l'animo delle persone e saperle indirizzare in un percorso di vita incline alla loro natura e talento. Sotto la guida di Narciso, Boccadoro lascia il mondo paterno ed entra nel mondo materno, ed attraverso la sua arte riconcilia la dualità dei due mondi: le acquisizioni dei sensi (mondo femminile) sono elaborate tramite la creazione artistica e il risultato finale, l'opera d'arte, è ammirabile dal mondo del pensiero (mondo maschile).
conoscenza e arte
la principale morale che possiamo ricavare dal romanzo, è che non esiste un percorso uguale per tutti per realizzare se stessi, ma nella vita bisogna seguire la propria natura e le proprie inclinazioni, e quando in certi momenti della vita esse non ci sono del tutto chiare, il nostro inconscio ci viene in soccorso, parlandoci tramite i sogni, che possono darci piccoli suggerimenti o grandi premonizioni o ispirazioni.
Nel caso di Narciso e Boccadoro, i due protagonisti alla fine del romanzo sono uguali agli occhi di Dio ed entrambi hanno vissuto vite piene di senso, che si traduce nella conoscenza di se, della propria parte spirituale (o scintilla divina che è sepolta in ciascuno di noi).

Narciso arriva a conoscere se stesso accrescendo il sapere filosofico/religioso e scientifico, Boccadoro tramite la creazione artistica. Alla fine del libro Narciso ammette che è preferibile avere una inclinazione artistica piuttosto che mentale, perchè a parità di risultato è possibile, durante il viaggio, di godere dei frutti, anche peccaminosi, della creazione di Dio.
amore platonico e amore sensuale
A differenza di Narciso, Boccadoro incontra nella vita sia l'amore platonico, spirituale, che l'amore passionale e sensuale. Il confronto si risolve tutto a favore del primo. L'amore per Narciso sovrasta in quantità e qualità tutte le altre storie amorose che Boccadoro vive nei suoi viaggi. Così come nei sonetti di Shakespeare, dove la forma più elevata e matura di amore è quella platonica nei confronti del giovane amico. L'amore per raggiungere la sua forma più pura deve essere disinteressata, anche a costo di sacrificare se stesso, come nel caso di Narciso, consapevole che aiutando il suo prezioso amico a trovare la sua strada lo perderà, proprio per la sua strada è lontana dal convento in cui i due amici vivono.
analisi dei personaggi principali del Narciso e Boccadoro
BoccadoroBoccadoro un individuo estroverso e mondano, un uomo molto sensuale, bello, molto attraente per le donne. Persona intuitiva e artistica, si dedica a una vita alla ricerca dei sensi e alla ricerca della figura archetipica della madre che nutre. All'inizio del romanzo, viene inviato da suo padre, all'età di diciotto anni, nel monastero medievale di Mariabronn, dove ha intenzione di studiare e diventare monaco. Il suo insegnante, Narciso, lo aiuta a rendersi conto che la sua natura interiore non è adatta alla vita contemplativa del monaco e studioso, ma piuttosto alla vita attiva.
Boccadoro intraprende una serie di avventure tra le quali numerose seduzioni di donne, violenze e la minaccia di morte per la peste. Successivamente, studia con un artista famoso e diventa lui stesso un eccellente intagliatore di legno. Finisce in prigione, per essere giustiziato, ma viene salvato all'ultimo minuto dal suo amico. Ritorna, malato e invecchiato dalla vita, al monastero. Muore prima che sia in grado di terminare il suo capolavoro finale, una scultura dell'eterna figura della "Madre-Eva".
Narciso
Narciso, monaco e studioso nel monastero di Mariabronn. È un individuo altamente intellettuale e analitico che si dedica alla vita solitaria dello studioso. Serve, nel modo allegorico del romanzo, come polo opposto all'artistico Boccadoro. Come insegnante di quest'ultimo, si rende conto che il ragazzo è inadatto alla vita monastica e che dovrebbe riconquistare l'unione perduta con sua madre. Narciso gli dà il coraggio di andarsene. Quando boccadoro ritorna dopo circa dieci anni, il suo ex insegnante si prende cura di lui fino alla sua morte.
Narciso è attratto dal suo opposto, il sensuale Boccadoro, ma sa che non si capiranno mai completamente. Tuttavia Boccadoro insegna a Narciso che ci sono molti percorsi per la conoscenza, che il percorso della mente non è l'unico. Narciso impara anche che l'artista traduce il pensiero in arte, ricreando così l'ordine di Dio.