temi Romeo e Giuletta
Non si conosce l'anno esatto in cui William Shakespeare scrisse la sua tragedia piu' celebre, tuttavia e' certo che si tratti di uno dei suoi primi lavori, ed una delle due sole tragedie scritte tra il 1590 e il 1595. L'altra tragedia, il Tito Andronico, segue le convenzioni di Seneca e di Marlowe, costruita attorno ad una figura eroica, mentre il Romeo e Giulietta e' un dramma innovativo ed originale.La trama e' basata su un breve racconto italiano del quattordicesimo secolo, una novella di Matteo Bandello messa in versi dal poeta britannico Arthur Brooke. Shakespeare aggiunse alla trama elementi del teatro elisabettiano , e circonda l'innocenza dei due giovani amanti della corruzione degli altri personaggi.
Nonostante il Romeo e Giulietta fosse un'opera sperimentale per l'epoca, fu apprezzato dai contemporanei di Shakespeare, e rimase poplare attraverso i secoli. Nonostante questo, i critici hanno sempre ritenuto l'opera una delle minori di Shakespeare. Fu nel ventesimo secolo che la tragedia guadagno apprezzamento, fino alla fama e ai riconoscimenti odierni.

Romeo and Juliet parla di amore e di odio. Il play si apre con una scena di duello tra due famiglie rivali e finisce con la loro riconciliazione. Nonostante questo, l'opera e' considerata una delle maggiori storie d'amore di ogni tempo, ostacolata dall'interazione del fato e da ricorrenti fatalita' tragiche. La contrapposizione tra la luce e il buio, L'inserimento di elementi comici e la bellezza del linguaggio rendono il dramma un classico per tutte le epoche.
amore
L'amore nel Romeo e Giulietta non e' una emozione idealizzata. Si, l'amore che i due Giovani condividono e' bello e passionale, e' puro, totalizzante, e i due amanti sono pronti a sacrificare tutto per l'amore. Ma e' anche caotico e distruttivo, portatore di morte agli amici, alla famiglia a a loro stessi. Lungo tutta l'opera, l'amore e' menzionato insieme alla morte e alla violenza, e trova la sua piu' grande espressione nel suicidio. Il tema dell'amore in Romeo e Giulietta e' toccato anche dagli altri personaggi del play, tutti i personaggi parlano continuamente d'amore: Mercuzio ritiene che l'amore sia poco piu' che una scusa per perseguire piaceri sessuali. Donna Capuleti pensa che l'amore sia basato sui beni materiali, Paride e' giovane e ricco, quindi da per scontato che Giulietta lo ami e sia felice di sposarlo;Il padre di Giulietta vede l'amore come obbedienza e dovere. Frate Lorenzo riconosce che l'amore ha una componente passionale, ma afferma anche che e' anche una responsabilita'. Paride sembra pensare possa essere comandato. Ognuno, nel Romeo e Giulietta, vede l'amore a suo modo. Da molti critici, l'amore del Romeo e Giulietta e' visto come mosso dalla lussuria. Romeo, all'inizio del dramma Spasima per Rosalina, spinto piu' dal desiderio carnale che da vero amore. Anche l'amore di Romeo e Giulietta e' a prima vista, piu' il segno di una infatuazione che di amore.
Il loro amore, infatti, e' basato piu' sull'attrazione fisica che , prima ancora che i due possano riuscire a parlarsi. I due decidono di sposarsi dopo solo pochi minuti di dialogo. Sia Romeo che Giulietta agiscono con troppa fretta. L'amore e' pazienza, la lussuria ha sempre fretta. Nonostante il loro amore sia funesto in terra, oggi i due amanti sono simbolo di amore eterno in tutto il mondo, a dimostrazione che secondo Shakespeare, quando nelle vicende extra-terrene vengono giudicate le vicende degli umani, nulla ha piu' peso dell'amore puro e disinteressato, neanche la lussuria, o gesti estremi come l'omicidio e il suicidio.
il ruolo del destino
Il coro apre la tragedia chiamando i due giovani "star-crossed lovers", ma e' il destino o le decisioni affrettate e la condotta dei due giovani a causare a causare la loro morte? La sfortuna e le cattive coincidenze abbondano: Romeo viene a conoscenza della festa a casa di Giulietta per caso, in maniera quasi incredibile; L'unica persona che Romeo incontra alla festa e' Giulietta; Paride decide che vuole sposareGiulietta proprio il giorno in cui essa si innamora di Romeo. Frate Lorenzo non riesce a far recapitare la lettera a Mantova, per via di un caso sfortunato; se Romeo avesse aspettato solo un minuto in piu', Giulietta si sarebbe risvegliata e i due sarebbero fuggiti insieme. Tuttavia, anche cattive scelte e decisioni avventate da parte dei due amanti giocano un ruolo nella tragedia. Molti critici vedono Romeo e Giulietta come parte di un disegno divino, che sacrifica i due amanti, riscattandoli pienamente, per porre pace e terminare la faida tra le loro famiglie, che se non interrotta avrebbe portato morte e odio nella citta' di Verona.
Il ruolo della donna
All'epoca in cue e' ambientato il play e' quello di buona moglie e madre. Le donne dovevano obbedire ai loro mariti e padri Non sorprende, quindi, che il matrimonio di Giulietta venga scelto dai genitori. L'opinione di Giulietta non ha quindi importanza nella societa' veronese. Anche l'opinione della madre di Giulietta non ha peso, ed il matrimonio con Paride e' deciso esclusivamente da suo marito.amore e odio
L'immenso amore dei due amanti e' circondato e sovrastato dall'odio: I Capuleti odiano i Montecchi,non sappiamo i motivi, ma spesso le faide nascevano (e nascono) per futili motivi, ed in ogni caso presto si perde traccia delle loro origini, lasciando il posto all'odio e all'amore per la violenza e la guerra. L'odi otra le due famiglie coinvolge l'intera citta' di Verona.Tebaldo e' pervaso dall'odio. La semplice vista di Romeo alla festa dei Capuleti, suscita in lui il desiderio di ucciderlo. E' probabile che Shakespeare voglia mostrarci che le emozioni di odio e amore sono collegate ed indivisibili, proprio servendosi di Romeo e Giulietta, giacche' l'odio tra le due famiglie termina con la morte dei due amanti,per mezzo dell'amore tra i due.
analisi, morale e significato del romeo e giulietta
La critica ha ricercato le fonti testuali della tragedia di William Shakespeare, Romeo e Giulietta, nella tradizione italiana divulgata dall'omonimo testo di Arthur Brooke, The Tragical Historie of Romeus and Juliet, facendo riferimento alla storia di Mariotto e Gianozza di Siena, narrata da Masuccio Salernitano, oppure alla Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti descritta nel 1530 da Luigi Da Porto e infine alla novella di Matteo Bandello. Ma si potrebbe risalire a ritroso nel tempo e confrontare lo schema costitutivo di queste narrazioni anche con una elaborazione di Ovidio dedicata al mito di Piramo e Tisbe, gli infelici amanti assiri, vicini di casa e ostacolati dai rispettivi genitori: d'altronde ai personaggi Piramo e Tisbe lo stesso Shakespeare dedica la scena prima dell'atto quinto del Sogno di una notte di mezza estate.
Peraltro la vicenda dell'amore contrastato tra due giovani costituisce un vero e proprio topos narrativo della letteratura occidentale, di rilevante interesse sotto il profilo antropologico, in quanto il contrasto si ingenera per una opposizione di classe, di ceto economico, oppure di faziosità politica tra le rispettive famiglie dei due innamorati.
L'esordio conflittuale e l'epilogo tragico segnano, in certo modo, i confini obbligati di tale intreccio paradigmatico che giustamente fornisce al pubblico dei suoi fruitori un importante tema sul quale riflettere: il diniego opposto alla opportunità di risolvere "affettivamente" un antagonismo sociale genera irreparabile perdita per entrambe le parti.
La moltiplicazione delle fonti comprova dunque che per gli scrittori antichi non esisteva la moderna preoccupazione, anzi l'assillo relativo ad una presunt ad una presunta mancanza di originalità, poiché l'autore si impegnava intenzionalmente a raccontare di nuovo una storia che, nella sua fabula iniziale, era ben nota al pubblico. L'abilità dell'artista risultava infatti consacrata all'articolazione dell'intreccio che ricomponeva, secondo una dicitura personale, alcune "popolari" unità narrative, ovvero i nuclei d'azione costitutivi della storia stessa.
L'indagine pertinente ai livelli di incomunicabilità è particolarmente approfondita nel testo di Shakespeare, che sa smascherarla non solo sul piano pubblico, ma anche su quello privato: all'interno della famiglia stessa l'autore sottolinea la drammatica opposiziizione generazionale sotto forma di mancato ascolto; infatti, quando Giulietta ricusa di sposare Paris, il pretendente prescelto dal padre, ella prega invano il genitore di udire le sue ragioni, ma egli la zittisce: "Non parlare, non replicare, non rispondermi. Sento prurito alle mani!" (Atto III, scena 5^).
Le costrizioni sono dunque rilevabili attraverso l'esame del linguaggio, poiché è proprio mediante il linguaggio che si realizza una delle importanti modalità atte a descrivere se stessi e il mondo circostante, in termini di credenze o speranze.
Per quanto concerne il contesto sociale, si rileva un intenzionale scarso interesse in merito alle "ragioni del cuore" e a tutti i discorsi riferibili ai sentimenti, poiché le famiglie dominanti la Verona immaginata da Shakespeare considerano il matrimonio come una istituzione importante per perpetuare la stirpe e consolidare l'egemonia politica, a prescindere dagli affetti tra i coniugi.
La realtà antropologica che caratterizza la sfera dell'amore "ufficiale" sancito dall'istituto coniugale è dunque posta sotto il controllo della famiglia, che agisce in base a precise regole a tutela del rischio di contaminazione sociale.
L'amore passione assume pertanto i connotati della trasgressione e determina un rilevante cambiamento nei codici comportamentali sia maschili sia femminili: dopo l'incontro con Giulietta, Romeo cessa di identificare in modo univoco le proprie aspettative, nei confronti di una donna, sotto forma di possesso, mentre la fanciulla disattende la regola d'obbedienza che la pretende subordinata ai dettami parentali.
"O dolce Giulietta, la tua bellezza mi ha reso effeminato e ha indebolito la tempra d'acciaio del mio coraggio" (Atto III, scena 1^): la battuta pronunciata da Romeo rivela un'altra importante componente della trasformazione ideologica maschile operata dall'amore, che minaccia non solo il primato dell'uomo sulla donna, ma ancora una volta l'intero gioco delle dominanze sociali. L'uomo innamorato aspira alla pacificazione e rifiuta di considerare antagonisti i rappresentanti maschili che fanno parte del gruppo familiare dell'amata, perciò la presunta effeminatezza, ovvero dipendenza rispetto alla donna, riduce la sua volontà di primeggiare e di imporre il proprio controllo in ambito territoriale.
Un amore che sfida le regole dettate dalla logica del potere si carica tuttavia di valenze tragiche: Romeo e Giulietta, come Piramo e Tisbe, sono destinati a morire, perché vittime di fatali fraintendimenti che, sul piano simbolico, rappresentano i condizionamenti delle rispettive culture.
"Parleremo ancora di questi fatti dolorosi" afferma il principe della Scala, quando l'azione si conclude con la rivelazione della morte degli infelici amanti, e la battuta si carica di molteplici significati, in qn quanto allude alla contestuale necessità di fare giustizia e al contempo si proietta nell'extratesto, secondo la prioritaria finalità pedagogica della tragedia, valevole a testimoniare un contenuto in sé valido pure a distanza di secoli: l'opera di Shakespeare denuncia anche la disperazione della incomunicabilità, in un mondo in cui tutti parlano senza avere voglia di ascoltare.