coriolano shakespeare trama
Scritta tra il 1607 ed il 1608, Coriolano e' l'ultima tragedia scritta da Shakespeare.Si svolge in seguito alla cacciata dei re etruschi da parte dei tarquini. La trama e' tratta da Plutarco, e racconta le gesta dell'ufficiale Caio Marzio ,egregio generale romano (detto Coriolano per via del suo valore dimostrato nella conquista di corioli contro i volsci).
Alla carriera militare segue una carriera politica di Coriolano, che tuttavia e' incapace di gestire a causa della sua arroganza, che lo porta al punto di essere cacciato da Roma, nonostante la strenua difesa di Meneo Agrippa. In esilio incontra Aufidio, nella capitale dei volsci, offrendosi di guidare il suo esercito nell'assalto alla citta' di Roma. I romani,terrorizzati, tentano di dissuadere Coriolano dal suo proposito ,e ci riescono mandando la madre Volumnia insieme alla moglie ed al figlio di Coriolano.
Viene cosi' promulgato un trattato di pace tra volsci e romani, che non e' sufficente ad impedire ai congiurati, guidati da Aufidio, di uccidere coriolano per il suo tradimento. Il coriolano è in gran parte tratto dalla 'vita di Coriolano' nelle vite parallele di Plutarco, tradotte nel 1579 da Thomas North. Il Coriolano è una delle quattro tragedie romane di shakespeare , le altre sono Antonio e Cleopatra , Tito Andronico e il Giulio Cesare.
coriolano shakespeare riassunto
La vicenda del dramma si svolge a Roma in seguito alla cacciata dei re etruschi per mano dei tarquini . A Roma e' in atto una ribellione del popolo , affamato , al quale è stato impedito di usufruire delle scorte di grano. I ribelli hanno individuato come principale responsabile il generale Caio Marzio ,accusato di avere occultato le scorte alimentari. Una delegazione di rivoltosi incontra Agrippa ,che tenta di dissuaderli ,quindi incontra Caio Marzio ,che con arroganza sostiene che i plebei non hanno diritto al grano perchè non hanno combattuto per Roma nell'esercito.I tribuni della plebe Bruno e Sicinio denunciano Caio Marzio,che comunque deve lasciare Roma per difendere l'esercito romano dall'attacco di quello dei volsci guidato da Tullo Aufidio ,che considera Caio Marzio nemico giurato. Caio Marzio e' il luogotenente del comandante dell'esercito ( Cominio ) . Mentre Cominio è impegnato a combattere contro l'esercito di Aufidio ,Caio Marzio guida le sue truppe nella città di Corioli .
All'inizio l'assedio si rivela sterile ,ma Caio marzio riesce ad aprire una breccia tra le mure della città e conquistarla . Dopo aver conquistato la città torna a combattere al fianco del suo capo (cominio) risultando decisivo ,benchè stremato per la conquista della citta', l'impresa vale a Caio Marzio il soprannome di Coriolano . Una volta a Roma Coriolano ,incoraggiato da sua madre ,si candida per il ruolo di console, vincendo ,grazie all'appoggio del senato. Il popolo ,tuttavia ,non riconosce a Coriolano il suo valore e,anche per via della sua arroganza, gli rimane ostile. Bruto e Sicinio ordiscono una trama per eliminarlo ,aizzando una nuova ribellione popolare per protestare contro la nomina a console di Coriolano.
Coriolano si infuria e offende e disprezza il popolo,arrivando a dire che dare la possibilità ai plebei di avere influenza sui patrizi è come permettere che i corni becchino le aquile, di conseguenza gli stessi Bruto e Sicinio condannano Coriolano per tradimento e ne dispongono l'esilio.
In esilio Coriolano si reca nella capitale di volsci ,offrendosi di condurre l'esercito contro quello romano . Aufidio e i volsci sono ben lieti di accontentarlo e partono per assaltare la citta'. I nobili romani ,terrorizzati dal valore militare di Coriolano , cercano in tutti i modi di dissuaderlo ,ma neppure i suoi principali estimatori ,Cominio e Meneio Agrippa ,riescono a placare la furia di Coriolano. Solo sua madre riesce a far ragionare Coriolano , che firma un trattato di pace tra i volsci e i romani. Un gruppo guidato da Aufidio non accetta di buon grado il trattato di pace ,che considerano un tradimento,e fanno uccidere per questo Coriolano , una volta che questo rientra a volsci.
Frasi Coriolano Shakespeare
Preferirei dover rimettermi a curare le mie ferite piuttosto che sentir raccontare come le ho ricevute.Preferirei farmi grattare la testa al sole quando fosse suonato l'allarme, che stare qui pigramente a sentir magnificare come prodigi i miei nonnulla.
Piuttosto che fare il buffone a questo modo, vadano l'alta carica e l'onore a chi ci si adatta.
O, un bacio, lungo come il mio esilio, dolce come la mia vendetta!